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L’arte e l’umanità di Edward Burtynsky al Festival delle Scienze di Roma: “Le fotografie raccontano l’impatto dell’uomo sulla Terra”

National Geographic Italia
By Carlo Andriani

In collaborazione con Fondazione Sylva, il fotografo Edward Burtynsky presenta al Festival delle Scienze di Roma la mostra dedicata alla distruzione del patrimonio arboreo millenario causata dal batterio “Xylella fastidiosa".

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Photographs of the changing environment: Anthropocene, over 150 thousand visitors in Bologna

la Repubblica

The exhibition at the Mast was also visited by 15 thousand students

BOLOGNA - It was supposed to remain open for 4 months, it closed on January 5 after eight months of extraordinary turnout. Anthropocene, the exhibition of photographs on the changing environment hosted by the Mast of Bologna, since May 16 has been visited by 155 thousand people, impressed by the project of the international group of scientists Anthropocene Working Group which has documented the changes that man has imprinted on earth and the effects of human activities on natural processes through the combination of art, cinema, augmented reality and scientific research.

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Anthropocene, L’impronta Umana Sulla Terra

By Daniele Del Moro
Green Planet News

Alla FONDAZIONE MAST [Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia] di Bologna arriva in anteprima in Europa la mostra che indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso le straordinarie immagini di Edward Burtynsky, i filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier e le esperienze immersive di realtà aumentata

Anthropocene, la mostra multimediale, foto, video e quant’altro, che vuole documentare la traccia umana sul nostro povero pianeta. Ci sarà da ridere? Oppure da piangere? Sarà una messa in stato di accusa col dito puntato sul famigerato bipede o forse una mano tesa tra umani pensanti che ancora hanno a cuore le sorti di Base Terra?

Di certo, la mostra Anthropocene, a ingresso gratuito, curata da Sophie Hackett, Andrea Kunard, Urs Sthael, per la prima volta in Italia, a Bologna al MAST fino al 22 settembre 2019, costituisce una seria base di riflessione per farci tutti una domanda: amiamo la vita e dunque il terreno su cui calchiamo i nostri consumati passi?

La mostra, esplorando gli effetti delle attività umane sul Pianeta, si inscrive nel progetto artistico dellaFondazione MAST che dal 2013 conduce una riflessione approfondita sul rapporto tra l’uomo e il mondo del lavoro attraverso esposizioni di fotografia [tratte dalla collezione di Fondazione MAST o provenienti da musei, archivi e raccolte private], che raccontano il settore produttivo, le comunità dei mestieri e l’occupazione in genere.

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Burtynsky con Baichwal e de Pencier al Mast

35 fotografie, 4 enormi murales, alcune videoinstallazioni e 3 installazioni di realtà aumentata

By Monica Poggi | Il Giornale dell'Arte numero 397, maggio 2019

Bologna. Siamo nell’Antropocene, vale a dire: stiamo distruggendo il nostro pianeta. Ce lo ripetono scienziati e ricercatori, lo urlano le proteste giovanili in piazza e da qualche anno lo sottolineano  anche gli artisti. Nello specifico il fotografo internazionale Edward Burtynsky e i documentaristi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier con una mostra al MAST intitolata «Anthropocene», curata da Urs Stahel, Sophie Hackett e Andrea Kunard e organizzata dalla Art Gallery of Ontario e dal Canadian Photography Institute della National Gallery of Canada in partnership con l’istituzione bolognese.

Dopo aver debuttato in Canada lo scorso settembre, l’esposizione arriva per la prima volta in Europa negli spazi della Fondazione bolognese dal 16 maggio al 22 settembre. Il progetto nasce dalla collaborazione quadriennale dei tre autori e si basa sul lavoro dell’Anthropocene Working Group, un gruppo internazionale di scienziati impegnato a dimostrare come l’uomo sia diventato la forza più potente in natura, in grado di modificare con le proprie azioni il corso delle ere geologiche.

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